Ci sono alcuni riferimenti molto interessanti riguardanti la navigazione della
Divina Commedia due dei quali non possono non essere evidenziati.
Arzanà de' Viniziani

Nel
21° canto dell'inferno Dante fa una descrizione molto dettagliata dell'arsenale di Venezia:
il canto tratta delle pene inflitte ai barattieri nell'inferno che si trovano nella quinta bolgia. La bolgia si presenta come un gigantesco fossato sul fondo del quale Dante riesce a scorgere della pece bollente. è proprio qui che avviene la similitudine e paragona questa pece a quella utilizzata nell'arsenale di Venezia per pulire lo scafo delle navi dalle impurità e attuare le necessarie riparazioni. E' notevole come dante descriva nel dettaglio ogni singolo componente della nave e anche alcune delle importanti innovazioni che permettono alla Repubblica di Venezia essere la dominatrice della navigazione sull'Adriatico.
Quale ne l'arzanà de' Viniziani
bolle l'inverno la tenace pece
a rimpalmare i legni lor non sani,
ché navicar non ponno, in quella vece
chi fa suo legno novo e chi ristoppa
le coste a quel che più vïaggi fece;
chi ribatte da proda e chi da poppa;
altri fa remi e altri volge sarte;
chi terzeruolo e artimon rintoppa
(Inferno, XXI, 7-15)
Ulisse
Anche nel
26° canto dell'inferno, quello in qui troviamo la presenza di Ulisse, Dante descrive la punizione riservata ai fraudolenti. Nella parte conclusiva del canto vi è la descrizione del naufragio che colpisce Ulisse nel suo ultimo "Navigare". Anche in questa circostanza la descrizione della navigazione è molto dettagliata ed è quindi semplice intuire le dinamiche del naufragio.
Noi ci allegrammo, e tosto tornò in pianto,
ché de la nova terra un turbo nacque,
e percosse del legno il primo canto.
Tre volte il fé girar con tutte l’acque;
a la quarta levar la poppa in suso
e la prora ire in giù, com’altrui piacque,
infin che ’l mar fu sovra noi richiuso.
(Inferno, XXVI, 136-142)
Riferimenti al testo "Storia delle Macchine - Tre millenni di cultura tecnologica" di Vittorio Marchis